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Quarantanovesimo Elisir: CHE PERIODO DI... STALLATICO!

 

Osservo: osservo me, il mondo, osservo voi, le tante persone che incontro e con le quali ho il piacere di confrontarmi, e noto sempre più spesso quei PUNTINI DI SOSPENSIONE che sottendono parole non dette, pronunciate sottovoce dalla parte più autentica di noi che tanto tace quanto tanto vorrebbe in realtà urlare!

 

"CHE PERIODO.....DI....." andiamo dicendo in punta di piedi e di lingua sul far di ogni giorno.

 

Un periodo che ormai ha spento le candeline del suo primo anno di vita / non vita in queste fasi alterne di lockdown e zone multicolor / cambia-color; candeline che abbiamo spento non soffiando ma sbuffando dall'inerzia che la polvere ci lascia addosso. O forse non le abbiamo spente, ma queste candeline hanno spento noi.

 

Parti e pezzi di noi lasciati in sospeso, parti e pezzi della nostra identità con la quale ci identificavamo e ci facevano sentire parte di un "tutto-mondo-esterno-quindi esisto", sospesi in attesa di recupero.

 

Si pensa ma non si dice, come se il trattenere il pensiero completo potesse aiutare a contenere la fatica e tollerare un po’ di più un periodo di... M. Eehmh... volevo dire... di STALLATICO !!!!

 

MA-TUTTAVIA-PERÒ...

 

Se continuiamo a vedere il nostro sentire in questo modo, come ci fa stare? Se continuiamo a indossare degli occhiali con QUESTE lenti, ci aiuta a stare meglio e vivere al meglio i giorni e la situazione?

 

Condivido in questo Elisir la metafora ideata da Russ Harris, unita all'invito di riflettere su quanto noi stessi indossiamo questi OCCHIALONI, quanto ne siamo consapevoli o quanto nemmeno ce ne accorgiamo. E se così fosse, proviamo a sfilarli per un momento solo e proviamo ad ampliare la prospettiva e le scelte conseguenti?

 

Hai mai usato degli occhialoni color m****? 

Se ne indossassi un paio, come vedresti tutto ciò che ti circonda?

 

Possiamo immaginare pessimismo molto rigido o qualcosa di simile. Quando osserviamo la nostra vita di coppia, le nostre amicizie, o il nostro corpo o il nostro lavoro, indovina un po' come ci sembrano? 

 

E questi occhialoni sono veramente speciali: non solo vedono le cose nel presente, ma propongono anche un confronto infausto con il passato e soprattutto prevedono ciò che succederà nel futuro.

 

Quando guardiamo il passato attraverso questi occhialoni, ritorniamo alle vecchie ferite delusioni, riviviamo le perdite, riaccendiamo vecchi risentimenti e i torti antichi e rimuginiamo su vecchi eventi dolorosi che non possono essere cancellati. Fondamentalmente la nostra mente ci dice che il passato non è stato abbastanza buono, oppure dice che prima era buono ora la tua vita è orribile.

 

Similmente, quando guardiamo al futuro attraverso questi occhialoni, questo non ci appare invitante. Vediamo ogni genere di scenario spaventoso, di cose che potrebbero andare tremendamente male. Ci impantaniamo in paure, preoccupazioni e ansie: paura di fallire, di invecchiare o di ammalarci, paura di rovinare i nostri figli, paura della solitudine, della povertà o di farci del male, o paura dell'incerto.

 

In altre parole il futuro non è abbastanza positivo

 

 

Quando noti che vedi tutto così, prova anche a notare che stai indossando quegli occhialoni, prova a toglierli per osservarli da un'altra prospettiva e vedi come ti appare il mondo qui e ora.  

 

 

Dott.ssa Elisa Tosana