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Quarantasettesimo Elisir: LA ROCCIA SULLA STRADA

 

In un reame lontano, una volta un re mise una grande roccia nel mezzo della strada principale, bloccando così l’accesso al suo regno. Poi si nascose per vedere che cosa avrebbero fatto i suoi sudditi passando per quella strada.

 

Non dovette aspettare a lungo. Ben presto passarono alcuni dei mercanti più ricchi e i cortigiani del regno, che si limitarono semplicemente a osservare la roccia. Molti rimasero per un po’ di tempo lì davanti, lamentandosi e incolpando il re di non mantenere pulite le strade… ma nessuno fece nulla per rimuovere l’ostacolo.

 

Dopo un po’ arrivò un contadino con un carico di verdure. Rimase un momento ad osservare la roccia e quindi appoggiò il suo fardello sul terreno ai margini della strada. Provò a muovere la roccia con le sole mani ma non ci riuscì, quindi usò un tronco per fare leva. Dopo un grande sforzo, riuscì finalmente a spostare la roccia.

 

 

Mentre si chinava per raccogliere il suo carico, trovò una borsa, proprio dove prima c’era la roccia. La borsa conteneva una buona quantità di monete d’oro e una nota del re, che indicava che era la ricompensa per chi avesse liberato la strada.

 

Mentre sorseggiate il racconto, proviamo a portare l'attenzione alle orecchie della mente. Quali sono le parole che più vi restano impresse, quelle che circolano "di testa e di pancia" ? Quali sentimenti e riflessioni suscitano?

 

"Ostacoli, impedimenti, difficoltà, fatica, imprevisti, lamenti, crescita". Già!

 

Quante volte ostacoli nei quali siamo inciampati si sono rivelati essere delle opportunità di crescita, occasioni per conoscere meglio noi stessi, i nostri limiti, fragilità, ma anche risorse. Proviamo a soffermarci e a fare "mente locale" su quei momenti "difficili" che tuttavia ci hanno permesso di migliorare noi stessi e la realtà di cui eravamo parte, apportando quei cambiamenti di vita con un passo di avvicinamento ulteriore allo star bene e al Ben-Essere.

 

 

Dott.ssa Elisa Tosana