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Trentesimo Elisir: RICARICHIAMOCI!

 

A volte siamo proprio bizzarri noi umani! Sempre più spesso noto quanto ci affanniamo a pensare al nostro piccolo aggeggio tecnologico, siamo subito pronti a mettere "sotto carica" il nostro smartphone, ci prendiamo cura di Lui, valutiamo la percentuale di carica presente e pianifichiamo come non restarne senza.

 

Mi chiedo e rifletto con voi: le Attenzioni che rivolgiamo a Lui, le rivolgiamo a noi stessi? Badiamo a noi stessi, alla stanchezza fisica, mentale, emotiva che possiamo provare? Cerchiamo per noi "soluzione" o "tiriamo a campare" fino all'esaurimento di tutte le risorse a disposizione? Soprattutto: siamo consapevoli di ciò che ci fa star bene? Quali sono gli ingredienti di carica del nostro benessere? Quali "cose" ci sono utili, sufficienti o necessarie per ricaricarci? 

 

 

Avere cura di noi non è egoistico, fermarci un attimo prima dello spegnimento-sfinimento generalizzato è rispettoso tanto quanto il pensare alla ricarica del cellulare. Non valiamo forse più di questo? Badare a noi prima di vedere la lucina rossa lampeggiare e urlare carica, diventa l'atteggiamento più funzionale per riuscire ad affrontare anche i momenti di crisi più intensi che potremmo incontrare nel nostro percorso di vita.

 

Sarebbe utile che ognuno di noi preparasse un KIT PER IL BEN-ESSERE PSICOLOGICO quando le acque [di vita] sono "chete" in modo da sapere cosa fare-come fare nel momento del bisogno, in modo da agire preventivamente rispetto al nostro esaurimento. COSA mettergli dentro? Il contenuto è altamente soggettivo!

 

Può essere un ricordo, una canzone che ci riporta a uno stato di tranquillità e calma, un luogo "sicuro" che ci consola, un'attività che ci porta in un mondo rigenerativo solo nostro, una passione che sazia la nostra inquietudine. Prima di ogni cosa tuttavia chiediamoci e diveniamo consapevoli di "cosa ci piace-cosa non ci piace"; sembra banale ma a volte, soprattutto nei momenti più stressanti, proprio in quelli in cui avremmo più bisogno di saperlo e agirlo, fatichiamo a dircelo, come se si varcasse colpevolmente la soglia dell' "in-sano" egoismo. Conoscerci in maniera autentica è il primo passo per ascoltare i nostri bisogni, legittimarli di esistere e provvedere al loro soddisfacimento. Benessere psicologico è anche questo, una minor discrepanza tra ciò di cui sentiamo il bisogno e la sua realizzazione.

 

Trascurare i nostri interessi e tutto ciò che ci fa stare bene dando ad Altro altre priorità è ingannevole e deleterio per il nostro Ben-Essere e il nostro umore. Più ci priviamo, o rimandiamo la nostra ricarica, più la mente tende a concentrarsi su pensieri negativi e pessimistici, relativi a se stessi, agli altri, alla vita, volti sia nel presente che nel futuro con una patina opaca di negatività e demoralizzazione del "sarà sempre così e andrà sempre tutto male".

 

QUALI SONO LE 10 COSE CHE VI FANNO STARE (+) BENE? Provate a stilarne una lista, probabilmente non risulterà così semplice e immediato identificarle. E' un esercizio di ascolto di se stessi, un focalizzarsi con cura amorevole su se stessi, un dar voce ai propri bisogni e desideri. Fatene saccoccia nel KIT del BEN-essere, come risorse da estrarre al momento del bisogno o da attuare quotidianamente proprio per non arrivare a "lampeggiare" scariche e demotivate. 

 

 

Dott.ssa Elisa Tosana