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Ventottesimo Elisir: NON FATE LE PULCI!

 

"Ma ché, voi avete mai visto addestratori di PULCI"?! Stranezze! Eppure ci sono realtà che si esplicano in un animaletto dall'atteggiamento che... a volte può esserci affine e somigliarci!

 

Le pulci vengono addestrate mettendole in una scatola di cartone con un coperchio sopra. All'interno, le pulci iniziano a saltare colpendo più e più volte il coperchio, fino a quando "capiscono la lezione", si adeguano e calibrano l'altezza del salto in alto in modo da evitare di sbatterci sopra ogni volta. L'aspetto interessante, o bizzarro che dir si pensa, si verifica quando il coperchio viene rimosso. Le pulci continuano a saltare come prima, mantenendo invariato il loro "modus saltantibus" senza uscire dalla scatola.

 

Saltano il "giusto", quel tanto che hanno appreso come possibile e che si son fatte bastare fino a quando il coperchio era posizionato sopra la scatola che la chiudeva, ma anche ora che questo è stato rimosso. Tonte? Sciocche? NO, semplicemente condizionate a saltare per non rimbalzare sul coperchio e farsi ogni volta più male. SAGGE, direi! 

 

 

A volte, o spesso, anche NOI adottiamo il loro stesso atteggiamento. Ci adeguiamo, ci adattiamo, ci limitiamo nell'espressione del nostro potenziale per paure personali o limitazioni dell'ambiente circostante e della realtà contingente. E come pulci lo dimentichiamo.

 

In ogni ambito di vita (relazionale, affettiva, professionale) quanto più in alto potremmo saltare? QUANTO più in alto potremmo arrivare, in termini di benessere e appagamento pieno, se solo osassimo fare un salto più lungo di quel coperchio che ci prefiguriamo ci trattenga? Non abituiamoci troppo a "volare basso", sollecitiamoci la riflessione "cosa ci facciamo bastare"? E ci "basta" davvero? Ci dà pienezza sufficiente? Potremmo volere di più? Volare di più? Quale potrebbe essere la spinta per un salto più alto e più verso di noi? Identifichiamola e andiamo oltre, il coperchio e noi stessi.

 

"Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare"Ben Herbster

 

 

Dott.ssa Elisa Tosana